FEDERICO STEFANI (Co-fondatore della startup VAIA)
“Sono uno dei fondatori della start up VAIA, che non avrei mai immaginato di fondare. Prima la mia vita era completamente diversa. Lavoravo a Bruxelles in una grande organizzazione, la Nato, con persone provenienti da ogni parte del mondo. Quando nell'ottobre del 2018 c'è stata la tempesta Vaia, per due giorni non ho potuto comunicare con la mia famiglia. Per la prima volta nella mia vita mi sono reso conto di cosa vuol dire cambiamento climatico”.
“Per ettari ed ettari, attorno alla casa di montagna in cui sono cresciuto, non c'erano più alberi. L’albero che mi aveva riparato, l'albero su cui avevo tanto giocato, l'albero sotto il quale avevo trovato un porcino, non c’erano più. Scoprire che in due ore erano state abbattute piante che avevano impiegato cent'anni per crescere e rinforzarsi è stata una grande sofferenza”.
“L’idea di vendere al prezzo più basso possibile quel legno prezioso, per pensare al futuro, alle prossime cose da fare, per me era inaccettabile. Abbiamo la fortuna di essere nati in un contesto straordinario, bellissimo, che sono le Dolomiti, e non possiamo non prendercene cura e rispettare quel legno che ci ha protetto ed ha creato condizioni economiche positive per le nostre comunità”.
“Con il primo progetto VAIA che è stato il VAIA Cube, un oggetto in legno che amplifica in modo naturale il suono dello smartphone, abbiamo preso un impegno: per ogni Cube venduto, un nuovo albero piantato sulle Dolomiti. Ed è bello, dopo tre anni di duro lavoro, riscontrare che siamo riusciti a piantare oltre 70.000 alberi”.
Scopri di più su: vaiawood.eu
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