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L'equilibrio tra qualità e quantità

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Chi ha poco da mangiare non è interessato alla qualità dei prodotti: l’importante è che la fame venga saziata. D’altro canto, se si hanno a disposizione prodotti di ottima qualità, basteranno piccole quantità di cibo per sentirsi immediatamente soddisfatti.

La fame, un problema sociale

Uno dei 17 obiettivi di Sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) che si è data la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha a che vedere proprio con la riduzione della fame nel mondo e addirittura con il superamento di questo problema. Sul pianeta Terra ci sarebbe abbastanza da mangiare per tutti, ma è la distribuzione del cibo a non essere equa: ecco perché la fame è un problema sociale. D’altra parte, assistiamo a un forte aumento di persone sovrappeso. Quindi, ricapitolando, da una parte ci sono persone che mangiano troppo, con conseguente aumento di patologie legate a un’alimentazione non equilibrata; dall’altra, persone che non hanno accesso al cibo. Scopriamo quindi che – per quanto riguarda la quantità di cibo – la situazione è sfuggita di mano e sta avanzando in due direzioni opposte. L’obiettivo sarebbe trovare una sana via di mezzo perché, per sfamare tutti gli abitanti del Pianeta in modo sano, ci vorrebbe una quantità sufficiente per tutti di cibo di buona qualità. Quindi non si tratta solo di qualità e quantità, ma di un rapporto equilibrato tra le due.

La biografia del cibo

Un agricoltore è soddisfatto di un buon raccolto quando il seme cresce e prospera. Se la qualità del seme è alta, la resa sarà migliore, ma contano anche le condizioni in cui la pianta viene coltivata: cresce in un terreno vivo oppure fertilizzato utilizzando prodotti chimici di sintesi? Se il suolo è troppo umido, possono sorgere malattie della pianta e sarà necessario rafforzarla per prevenire la loro proliferazione. Se il terreno non viene adeguatamente dissodato, la pianta non sarà ben radicata e questo la indebolirà ulteriormente. Se ci sono sufficienti umidità, luce, calore e cure adeguate il fondamento per la buona riuscita di un prodotto deriva dal giusto rapporto tra crescita e maturazione della pianta. Quando cresce, il radicchio non sviluppa solamente la sua forma caratteristica, ma anche il gusto e il colore che lo contraddistinguono e che lo rendono appetibile agli occhi del consumatore che, mentre mangia, acquisisce l’aroma, l’origine e la biografia stessa del cibo con  il quale si sta nutrendo. Allo stesso modo, il vino rivela il luogo in cui vengono coltivate le uve, ovvero permette di degustare il “terroir” di cui è espressione. Ciò richiede la massima cura da parte dell’enologo, sia nel vigneto che in cantina.

Ricercare un equilibrio tra qualità e quantità dovrebbe essere la principale preoccupazione umana, un impegno da perseguire dalla coltivazione alla lavorazione nell’industria alimentare fino alle scelte che ognuno di noi effettua nella propria casa.

di Jasmin Peschke

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