Il circo contemporaneo è espressione di una biodiversità di talenti individuali, dai più classici dell’ambito circense, come la giocoleria e l’acrobatica, fino alla danza, alla musica e al teatro. Ce ne hanno parlato Nando e Maila, direttori artistici di ARTinCIRCO, festival di circo contemporaneo che si terrà a Ozzano dell’Emilia (BO) dal 25 aprile all’8 maggio e che ha in programma per l’estate nuovi appuntamenti il 12 e 26 luglio e il 9 e 23 agosto a Minerbio (BO).
Come nasce il circo contemporaneo?
Pochi sanno che il circo dalla seconda metà del ‘900 ha avuto una vera e propria svolta contemporanea, avvicinandosi al mondo del teatro. Il Circo Contemporaneo è una forma di spettacolo in cui le tecniche del circo (come ad esempio l’acrobatica, la giocoleria e la manipolazione degli oggetti) si fondono ad altri ambiti artistici quali il teatro, la danza e la musica. Si afferma negli anni ’70 in Francia, prendendo il nome di Nouveau Cirque (“nuovo circo”). È a cavallo di quegli anni che nascono compagnie che diventeranno storiche per questo ambito artistico: il Cirque Bidon e poco più tardi il Cirque Plume in Francia, il Circus Ronaldo in Belgio ed altre compagnie in Spagna. Il Cirque du Soleil, noto al grande pubblico, rappresenta un valido esempio per dare un’idea di questa forma artistica contaminata da più generi.
Il circo contemporaneo si distingue da quello “tradizionale”, poiché i numeri circensi non sono un’infilata di esibizioni spettacolari e prodezze fisiche, al contrario: l’insieme dei numeri forma dei quadri, delle immagini e, a volte, compone una storia. Non ha necessariamente bisogno del tendone: entra nei teatri, nelle piazze, nei parchi, ritorna nel centro delle città, come faceva una volta il circo tradizionale. Grazie alle sue contaminazioni, il circo contemporaneo è un passpartout con cui avvicinare nuovo pubblico allo spettacolo dal vivo: le sue radici popolari lo rendono un linguaggio universale in grado di unire persone molto diverse per età, estrazione sociale e provenienza.
I confini tra acrobazie, azione e musica si dissolvono: una cosa nasce dall’altra e attraverso di essa. L’elemento comune è la musica che, unita al teatro, al circo e alla comicità attraverso un linguaggio popolare, sposa quella componente fondamentale del circo che è il rischio, lo spingersi fino al limite delle proprie capacità per cercare di superarle. Nel nostro progetto artistico questo gioco a sfidare i limiti della fisica è incentrato sulla scommessa di sonorizzare materiali e oggetti che usiamo in scena: sviluppiamo una “Visione Sonora” dell’azione teatrale e circense. La scenografia, gli attrezzi per l’acrobatica aerea, gli utensili da giocoleria, si convertono in imprevedibili strumenti musicali: per ottenere questo risultato abbiamo impiegato anni di ricerca. Nel 2018 la Compagnia Nando e Maila è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura tra le compagnie di circo contemporaneo e d’innovazione.
L’abbiamo fondata nel 2011 per trasmettere le nostre competenze artistiche e per diffondere le tecniche del circo come sport non competitivo, avvicinando nuovo e giovane pubblico allo spettacolo dal vivo. L’attività si basa sulla moderna pedagogia psicomotoria applicata alle arti circensi per lo sviluppo delle proprie attitudini (soft skills), preziose per qualunque percorso di vita: concentrazione, equilibrio, coordinazione, perseveranza, coraggio, gestione del rischio, fiducia in se stessi e negli altri. Il lavoro di gruppo esalta la collaborazione e la competizione unicamente verso se stessi, intesa come aspira-zione al miglioramento continuo e al pieno sviluppo del proprio potenziale. Il percorso pedagogico unisce insieme sport, abilità psicofisiche e creatività, accompagnando i ragazzi all’interno di un mondo sempre magico e guidandoli a conoscere meglio se stessi.
Nel 2016 è nata DULCAMARA CIRCUS, una rassegna di circo contemporaneo nelle colline di Ozzano dell’Emilia, nel Parco naturale dei Gessi Bolognesi. Il connubio tra circo e natura in un luogo meraviglioso è un successo che si rinnova ogni anno. Su questa esperienza arriva l’idea di ARTinCIRCO FESTIVAL, una festa delle arti ecosostenibile, che coinvolge anche le scuole. Un parco nel centro della cittadina ospita tre settimane di spettacoli, sotto tendone e all’aperto, concerti, parate, incursioni artisti-che, laboratori, workshop, residenze artistiche, incontri con gli artisti, installazioni ludico-sonore, avvicinando il pubblico allo spettacolo dal vivo e alla poeticità dell’azione teatrale e circense. I ragazzi della nostra scuola di Circo seguono la rassegna e il Festival e, viceversa, chi vede gli spettacoli si avvicina alla Scuola di Circo. ARTinCIRCO non è “solo” un festival, ma un’autentica esperienza di comunità; una festa delle arti, che avvicina il pubblico allo spettacolo dal vivo e alla poeticità dell’azione teatrale, musicale e circense, diventando un momento di incontro e condivisione.
Fin dalla sua nascita l’associazione ARTinCIRCO promuove stili di vita semplici e virtuosi, che valorizzino il rapporto con il territorio. Abbiamo scelto di sostenere e di offrire al pubblico un servizio di ristorazione totalmente biologico, che utilizzi le materie prime presenti sulle nostre campagne e nei nostri mari, esaltandone la ricchezza e la varietà. Le stoviglie che forniamo sono biodegradabili e compostabili, le decorazioni sono fatte a mano e con materiali riciclati e l’illuminazione è a LED per consentire un grande risparmio energetico. Il materiale pubblicitario cartaceo è stampato su carta riciclata e con colori naturali. ARTinCIRCO non vende bottiglie di plastica, ma mette a disposizione una “Sorgente urbana” ovvero un erogatore di acqua, al quale il pubblico può accedere gratuitamente per riempire la propria borraccia. Cerchiamo di limitare anche le emissioni create dalla mobilità del pubblico: invitiamo ad usare i mezzi pubblici, che nella nostra zona sono disponibili fino a tarda sera per tornare in città o ad usare la bicicletta per chi viene da più vicino. In questo modo, ARTinCIRCO intende sensibilizzare su questi temi contribuendo così a creare una cittadinanza più responsabile.