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Libro del mese: Seguendo la stella. Ediz. Illustrata

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Libro del mese: Rudolf Steiner. Viaggiatore tra mondi

Un viaggio nel tempo e nello spazio che, dalla periferia di Milano arriva fino alla pianura pontina, dagli anni Quaranta fino ai giorni nostri per raccontare una costante ricerca di sé indagando il suono come strumento per conoscere la propria anima.
Un omaggio sincero alla Musica come linguaggio universale, specchio dell’anima e strumento di indagine per conoscere se stessi: non ci si aspetterebbe nulla di meno da Franco Mussida, una vita intera votata alla Musica, almeno da quando – ancora piccolissimo – si imbatté nella magia di un carillon, con il suo suono gioioso e cristallino.
Non lo sapeva ancora, ma quel primo incontro con la melodia avrebbe trasformato per sempre la sua esistenza: quel bambino, una volta adulto, avrebbe scelto di vivere in Musica e di Musica. Molto tempo dopo, all’indomani dei suoi settant’anni, Mussida rievoca con sincerità il percorso di un ragazzo schivo che è arrivato a calcare i palcoscenici di mezzo mondo, fondando – insieme ad altri visionari – la PFM, pietra miliare del rock progressivo italiano.
E che poi ha scelto di mettere la sua competenza al servizio dei giovani allievi del CPM Music Institute, ma anche di migliaia di persone in comunità e istituti di pena, perché la Musica è anche (e soprattutto) “telescopio dell’anima”, un mezzo per illuminare e migliorare la vita delle persone, specialmente di quelle in difficoltà.
“L’idea è nata d’istinto nel 2012, l’anno in cui iniziai a scrivere degli effetti della Musica sulla struttura emotiva della gente”, spiega Mussida.
“Volevo osservare l’evoluzione di un rapporto con i suoni che fin da piccolo mi si sprigionavano dentro dicendomi che custodivo un altro Pianeta. Ho sempre associato la Musica alla Natura, così per unire i nodi del filo rosso del Karma e viaggiare con l’occhio del ricordo, ho scelto come luogo un’oasi, quella di Ninfa, nella pianura Pontina”, continua.
“E lì, ripensare alla Musica come l’unica gioia capace di far felice la mia famiglia. Il libro si lega alla generazione che intuì il vero potere del mondo del suono: quello che unisce, che ci rende consapevoli di possedere un secondo Cuore, quello che ospita la circolazione dei desideri e delle pulsioni che spingono all’azione. Si diceva che la Musica avrebbe cambiato il mondo. La sua natura non verbale può cambiare l’uomo, eccome può cambiarlo, per questo rimango ancora di questo parere”.
“Il bimbo del carillon” è disponibile in libreria.