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Biodiversità in campo

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Guidati dal faunista Fabio Dartora, iniziamo un percorso alla scoperta della biodiversità, attraverso i progetti messi in campo insieme a NaturaSì.

La biodiversità è la diversità della vita, in tutte le sue forme. L’armonia che determina l’equilibrio del nostro pianeta è data proprio da questa grande diversità di fisionomie, colori, profumi e ruoli che caratterizzano ciascun essere vivente, rendendolo protagonista, un tassello indispensabile della vitalità che lo circonda. Anche se spesso non è così evidente, questo delicato equilibrio influenza direttamente la nostra vita, per esempio nell’acqua che beviamo, nell’aria che respiriamo e nel cibo che mangiamo. Nessuno si deve dunque sentire lontano da questa tematica, perché facciamo tutti parte del grande disegno armonico del nostro pianeta.

Uomo e natura devono tornare a convivere

Quando si pensa a biodiversità, pensiamo alle foreste remote, a luoghi incantati dove l’uomo non riesce ad arrivare. Ma, in realtà, la diversità della vita è tutta intorno a noi e ogni individuo, attraverso le sue azioni di ogni giorno, può contribuire alla conservazione e al miglioramento della biodiversità, scegliendo di ridurre il proprio impatto sul pianeta e orientandosi verso uno stile di vita il più possibile ecologico. Tra le cause principali di perdita di habitat e, quindi, di specie vi è l’agricoltura, se praticata senza tenere conto della salvaguardia dell’ambiente circostante. Negli ultimi quarant’anni il settore agricolo ha fatto passi da gigante. Tuttavia, mettendo a punto macchine agricole sempre più potenti e ricorrendo all’ausilio di una chimica sempre più aggressiva, ha portato non solo alla riduzione di foreste e altre zone naturalistiche di pregio, ma anche alla radicale trasformazione di quell’agro-ecosistema già originariamente dedicato all’agricoltura. Un’agricoltura che avrebbe dovuto però essere non invasiva, capace di creare quella diversificazione ambientale preziosa per le moltissime specie animali e vegetali che un tempo caratterizzavano il paesaggio rurale. Uomo e natura devono tornare a convivere, anche se è chiaro che oggi non possiamo vivere  di sussistenza: i tempi moderni ci portano ad uno stile di vita molto diverso da quello che conoscevano i nostri nonni. Ma è proprio guardando al passato che possiamo capire in quale futuro vogliamo vivere: una terra malata non può produrre cibo sano e un cibo “contaminato” non può contribuire a un corpo in salute. 

I progetti di NaturaSì

L’impegno di NaturaSì è quello di promuovere iniziative che valorizzino la conservazione della natura dal punto di vista agricolo, attraverso progetti agricoli ma anche progetti naturalistici: non a caso, tra i petali del progetto Fiore della Vita vi è proprio quello della biodiversità, affidato al faunista Fabio Dartora, il quale porta avanti progetti di conservazione della flora e della fauna. In ambito agricolo, i progetti consistono nel valorizzare le zone naturali già presenti all’interno delle aziende agricole dell’ecosistema, portando la biodiversità naturale a superare il 15% della superficie agricola e prestando nel contempo attenzione alla vocazione naturale dell’azienda, in base anche alla sua posizione geografica e alle coltivazioni che vengono praticate. Ciò consiste nel dare respiro a tutte le situazioni che fungono da serbatoio di vita, creando infrastrutture verdi – come siepi e arbusti – che generano fiori in primavera e frutti in autunno; boschi che creano rifugio e cibo per la fauna; stagni per gli anfibi, come la raganella e il tritone, e per i rettili, come la testuggine palustre europea e la natrice dal collare; habitat per uccelli, come civette e rondini, ma anche per una moltitudine di specie invertebrate, come le libellule; fasce coltivate a fiori, per dare spazio anche agli insetti impollinatori. Altri progetti coinvolgono invece la ricerca scientifica, attraverso il coinvolgimento di giovani ricercatori che, forti delle loro competenze ed esperienze, potranno testimoniare – applicando i principali metodi di monitoraggio in linea con le direttive europee – le grandi potenzialità dell’agricoltura biodinamica nella conservazione della natura.

Un impegno su più fronti, dunque, con un obiettivo comune: non rinchiudere la biodiversità all’interno di una gabbia chiamata “oasi” o “parco”, ma far sì che possa trovare spazio nella nostra quotidianità, coltivando la sostenibilità in agricoltura, affinché ciascuna azienda agricola diventi un autentico scrigno di biodiversità.