Dal 1974, di generazione in generazione, l’Azienda agricola Fidora coltiva la terra con passione e rispetto per la natura e la biodiversità.
“Noi vediamo l’azienda agricola come un essere vivente, in cui la cosa più importante è la biodiversità e il fatto che il processo agricolo sia sostenibile per i secoli a venire” - Emilio Fidora
Nella pianura veneziana, a Cona, in località Foresto, la Tenuta Civranetta, di proprietà della famiglia Fidora, è il risultato di una bonifica benedettina del sedicesimo secolo: qui l’Azienda agricola Fidora coltiva la terra, in modo biologico, dal 1974.
L’Azienda agricola Fidora: dalle origini sino a oggi
Tutto ebbe inizio negli anni ‘20 quando Ferruccio Fidora produceva vino, coltivava cereali in rotazione, allevava bestiame e dagli alberi sulle colline ricavava legna da ardere e da lavoro, per sostenere le viti maritate con i gelsi per la bachicoltura. Si assicurava in tal modo lavoro per tutti i mesi dell’anno. Successivamente, negli anni ’70, Guido Fidora anziché seguire la moda del tempo, ovvero quella di eliminare fossi e alberi per una monocoltura basata sulle redditività immediata, inizia a ricercare dei sistemi di gestione del suolo rispettosi di una visione d’insieme dell’attività agricola, dove piante, animali e terreno sono intimamente collegate. Si arriva così alla fine del ventesimo secolo, quando Lorenzo Fidora non si limita a sviluppare e incrementare le superfici dedicate alla vite, mantenendo la ripartizione agraria benedettina, ma sceglie anche di salvaguardare la biodiversità aziendale, affiancando agli appezzamenti vitati prati e fasce boschive e intervallando con aree a bosco, zone umide e laghetti, permettendo così a flora e fauna selvatiche di convivere con le attività agricole. Con la quarta generazione, infine, Emilio Fidora ha promosso lo sviluppo aziendale verso una visione ancor più olistica dell’agricoltura abbracciando l’agricoltura biodinamica.
Gli animali e l’organismo agricolo
Lo sviluppo di un organismo agricolo che comprenda il terreno, gli animali che ci vivono e le persone che ci lavorano permette di condividere un’esistenza più equilibrata e sostenibile fornendo alimenti adatti ad un’umanità e a un ambiente in continua evoluzione. La zootecnia aziendale, sempre presente in azienda con bovini, pecore e cavalli, è stata incrementata, così come le produzioni cerealicole e i pascoli a disposizione per l’alimentazione degli animali. In questo processo, ora, con l’inserimento dell’allevamento di galline ovaiole biodinamiche, certificate Demeter, si vuole proseguire nell’ampliamento dell’organismo agricolo. Gli animali, nutriti con i cereali aziendali, oltre a fornire uova pregiate contribuiranno con le loro deiezioni alla fertilità del terreno. La pollina mescolata con i residui di potatura ed inoculata con i preparati biodinamici, che l’azienda produce in proprio, una volta trasformata in humus sarà distribuita sulle superfici coltivate arricchendo il terreno.
La coltivazione della vite e la scelta del terreno
La viticoltura è tra le attività che Fidora porta avanti all’interno della Tenuta di famiglia, nei pressi della laguna di Venezia, dove i terreni sono nutriti da strati di “caranto”, antica stratificazione pleistocenica composta da terreno compatto limoso argilloso con noduli calcarei.
Questo paleosuolo è ricco di mineralità e trasmette ad ogni singolo acino un complesso equilibrio aromatico; inoltre, la vicinanza del mare e delle brezze marine conferisce alle uve una sapidità caratteristica che ne valorizza gli aromi. Nell’ultimo ventennio, però, l’Azienda agricola Fidora si è sviluppata anche nei territori della Valpolicella, in provincia di Verona: qui le vigne vengono coltivate su terreni circondati da boschi e prati per la produzione dei pregiati vini biologici Amarone, Ripasso e Valpolicella. Da un’accurata scelta dei terreni deriva dunque la qualità delle produzioni vitivinicole Fidora: la vocazione dei terreni collinari della Valpolicella per la produzione dei rossi e i terreni alluvionali con presenza di “caranto” e di noduli calcarei della bassa pianura veneziana per la produzione dei bianchi. Il terroir, invece, è dato anche dall’equilibrio che la pianta può raggiungere in un ambiente ove la coltivazione secondo i principi dell’agricoltura biodinamica favorisce la biodiversità ed il continuo arricchimento del suolo e dell’ambiente.