Sempre più il cibo viene prodotto industrialmente. Anche se contiene tutti i suoi nutrienti, possiamo parlare di cibo sano se per la sua produzione e lavorazione sono stati utilizzati fertilizzanti, pesticidi e altre sostanze? Nel caso del latte, consideriamo la mucca solo come un fattore di produzione o come un essere vivente con un’anima e delle sensazioni? Con il nostro atteggiamento nei confronti delle piante, degli animali e più in generale della natura, influenziamo direttamente le nostre vite.
La qualità e l’origine del cibo sono importanti, ma lo è anche il piacere stesso del cibo: ospiti di qualcuno, assaporiamo anche l’amore che si respira in una cucina durante la preparazione del pasto. La nutrizione, infatti, è fatta di cibo ma anche della sua percezione attraverso i sensi.
Per esempio, assaporare un pranzo delizioso servito su un bel piatto decorato con gusto esprime un’attenzione sia verso il nostro ospite che verso il cibo stesso. Da questo, sorge una domanda: gli ingredienti che costituiscono un alimento rappresentano, da soli, un nutrimento sufficiente? Con il contributo di agricoltori, chef, medici e altre testimonianze, Jasmin Peschke cerca qui di spiegare come la relazione con il cibo, e verso di esso, rappresenti un primo importante passo per la salute e il benessere dell’uomo, ma anche dell’ambiente circostante. Perché concepire l’alimentazione come una questione di qualità, all’interno della quale oltre alle sostanze nutritive venga tutelata anche la vitalità degli alimenti e le forze di salute delle persone, offrirebbe una chiave risolutiva e un vasto campo di esperienze al cambiamento climatico.
Tutte le relazioni che intercorrono all’interno del sistema alimentare devono venir osservate accuratamente, una ad una. Esse spaziano dalle coltivazioni, sia che siano nelle immediate vicinanze o dislocate in regioni lontane, “al piatto” presente sulle nostre tavole e ancora oltre, fino alla nostra salute e alla nostra cultura del cibo. La connessione con la nostra interiorità fa da premessa a questa riflessione. Il cambiamento di queste relazioni richiede un cambio di paradigma.
La natura, le piante e gli animali devono essere concepiti come esseri viventi e non come fattori di produzione da utilizzare a proprio piacimento. Solo se ci si avvicina a loro con rispetto, può esserci uno sviluppo sano.
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