L’agricoltura parte dal seme. Dal seme, infatti, nascono le piante che – all’interno dell’organismo agricolo – assolvono più funzioni: generare cibo di qualità e, allo stesso tempo, altre risorse fondamentali per l’azienda, come la paglia per il bestiame o gli apparati radicali preziosi per i cicli del carbonio a nutrimento per il terreno. Un’agricoltura di qualità presuppone l’impiego di sementi adeguate al sistema di gestione del suolo, nel nostro caso specifiche per l’agricoltura biologica, biodinamica e rigenerativa. Inoltre, la semente deve anche sapersi adattare a quelle che saranno le esigenze del futuro, tenendo conto dei cambiamenti climatici in atto.
Proprio per questo, tra gli impegni di NaturaSì, vi è la ricerca nel campo delle sementi, per il mantenimento e il miglioramento genetico delle varietà esistenti nel presente, ma anche per la stabilizzazione di varietà da tramandare alle prossime generazioni. Due sono i principi che guidano questa attività:
La conservazione della semente, legata alla tutela della biodiversità
Lo sviluppo, per il futuro, di nuove varietà capaci di rispondere a nuove esigenze
Con uno sguardo verso le nuove generazioni e un nuovo tipo di agricoltura, è stata istituita la Fondazione Seminare Il Futuro, che finanzia progetti di ricerca di nuove varietà di grano duro per l’agricoltura biologica e biodinamica e seleziona e adotta varietà di grano tenero specifiche per la realtà produttiva italiana. Vi prendono parte anche altre realtà che condividono con noi la stessa visione sull’agricoltura e sulle sementi. Tra le collaborazioni più longeve, vi è in particolare quella con Sativa Rheinau: azienda svizzera, la cui missione risiede proprio nella ricerca di sementi biologiche libere e indipendenti, con la quale - concentrandoci su zucchina, pomodoro, carota, broccolo e finocchio - abbiamo portato avanti un’attività di sviluppo di varietà orticole non ibride.