Regina della parmigiana e della caponata, fa la sua comparsa negli orti e sulla tavola durante l’estate: è la melanzana, ortaggio carnoso, tra i più amati del Mediterraneo, dall’affascinante colore viola. Appartenente alla famiglia delle Solanaceae, come pomodori e peperoni, è una coltura rustica, dal fusto robusto, facile da coltivare; inoltre, grazie al suo gusto leggermente pungente e amarognolo, si presta bene a essere usata in cucina per svariate ricette. Le melanzane bio che trovi in assortimento nel nostro reparto ortofrutta provengono dal nostro ecosistema agricolo Le Terre di Ecor.
Originaria dell’India, dove esiste sin dall’antichità e veniva consumata in salamoia e arricchita da spezie piccanti, arrivò nell’area del Mediterraneo solo nel VII secolo grazie agli Arabi. L’etimo del suo nome conserverebbe dunque questa origine: secondo alcuni, infatti, in Italia a questa parola venne in seguito aggiunto il suffisso “mela” (il frutto per antonomasia), dando così origine al nome “melo-badingian”, che nel tempo è poi divenuto “melangian”. Secondo altri, invece, deriverebbe da “malum insanum”, frutto non sano, a sottolineare la sua commestibilità solo in seguito alla cottura.
Seppure con alcune variazioni a seconda della varietà, la melanzana è un ortaggio tipicamente estivo che necessita, per la sua coltivazione, di climi temperati, non umidi, e terreni fertili, capaci di drenare al meglio l’acqua in eccesso. Resiste bene alle malattie, molto meno agli sbalzi di temperatura e, in particolare, al troppo freddo, che ne blocca la crescita, e al troppo caldo, che influisce sul raccolto. Il momento della raccolta deve essere individuato con accuratezza e dovrà essere a breve distanza dalla comparsa dei fiori, quando ancora la buccia della melanzana sarà morbida e brillante.
Esistono molte varietà di melanzane distinte in base al colore e alle dimensioni del frutto, alle caratteristiche di fusto e foglie, ma anche al sapore e alla consistenza della polpa, che le rende più o meno indicate per specifici utilizzi. Alcuni esempi? Buccia nera per la tonda ovale e la lunga di Napoli; violetto per la violetta di Firenze, nota anche come tonda comune; viola striato di bianco per la zebrina viola, dalla forma allungata. Addirittura bianca oppure rossa, per la melanzana rossa, DOP di Rotonda, in Basilicata, che ricorda un pomodoro sia nella forma che nel colore.
Quando si acquista, la sua buccia deve apparire soda, liscia e lucida, con il picciolo di un bel colore verde, ben attaccato al frutto e privo di parti secche. La melanzana non può essere mangiata cruda, perché contiene solanina, e anche in cottura richiede qualche attenzione: la sua polpa spugnosa, infatti, assorbe i grassi, per cui è bene preferire cotture leggere, alla piastra o in padella con un po’ d’acqua, aggiungendo il condimento solo alla fine. Un piccolo trucco per smorzare la tipica nota amarognola è quello di tagliarla a fette e cospargerle di sale grosso, prima di procedere con la cottura.