Tipico ortaggio estivo, dal gusto rinfrescante e dalla buccia verde, il cetriolo fa parte della famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa di cocomero e melone, con cui condivide la stagionalità, ma anche di zucca e zucchina, quest'ultima molto simile a lui per forma e colore. È il frutto di una pianta rampicante, con andamento strisciante, abbastanza facile da coltivare purché ci sia il terreno adatto. Ha una buccia edibile e spessa, e una polpa chiara e ricca di semi. Il cetriolo bio che trovi in assortimento nel nostro reparto ortofrutta proviene dal nostro ecosistema agricolo Le Terre di Ecor.
Sull'origine del cetriolo ci sono opinioni controverse. Per alcuni sarebbe originario dell'Africa, e da lì sarebbe poi approdato in Europa, mentre per altri la sua storia avrebbe avuto inizio, più di 5000 anni fa alle pendici dell'Himalaya. Avrebbe poi continuato il suo percorso fino a raggiungere l'India e arrivare infine agli Egizi, ai quali si dovrebbe la sua diffusione in area mediterranea. Anche se già nel Cinquecento era conosciuto come alleato naturale per la bellezza della pelle Sembrerebbe che per la sua coltivazione a scopo alimentare si sia dovuto attendere addirittura l'Ottocento.
Ortaggio estivo, il cetriolo si raccoglie all'incirca da giugno a settembre. Come accade in natura, non è un caso che dia i suoi frutti proprio nella stagione calda, quando il corpo ha maggior bisogno di idratazione, visto il suo contenuto di acqua. Anche dal punto di vista della coltivazione, teme le temperature troppo basse, quindi è bene prestare attenzione, mettendo a dimora le giovani piante quando è scongiurato il rischio di gelate notturne. Proprio questa sua predilezione per temperature calde o miti, fa sì che la pianta, dopo l'estate, smetta di dare i suoi frutti già con i primi freddi.
Esistono molte varietà di cetrioli, che differiscono tra loro per forma e caratteristiche, per il colore, che può essere di un verde più o meno intenso, e per la lunghezza: ne sono un esempio il cetriolo verde lungo d'Italia o il mezzo lungo bianco parigino. A seconda della dimensione del frutto, possiamo poi distinguere tra cetrioli giganti, diffusi soprattutto nel Nord Europa; quelli a frutto medio-grande, che siamo abituati a conoscere in Italia e che sono ideali per l'utilizzo dal fresco, e i cetrioli a frutto piccolo, particolarmente indicati per le conservazione in vasetto, sottolio e sottaceto.
L'utilizzo più comune del cetriolo è a crudo, in insalata, tagliato a sottili rondelle con la buccia. Sempre a freddo viene utilizzato nella salsa tzatziki, caratteristica della cucina greca, preparata con yogurt e aglio, ma anche per smoothie e rinfrescanti acque aromatizzate, grazie al suo gusto fresco. In pochi forse sanno, però, che il cetriolo si può mangiare anche cotto, senza però sottoporlo a cotture prolungate, così da preservarne la croccantezza. Fin dall'antichità, inoltre, è conosciuto anche per il suo uso cosmetico: è infatti un valido alleato per la bellezza della pelle del viso.