“Mio nonno paterno era allevatore di mucche, mentre il nonno materno allevava ovini e suini. Ma poi, dopo la grande bonifica che rese irrigui i terreni del Tavoliere, nella nostra zona la pastorizia venne progressivamente abbandonata. Nei primi anni 70, anche mio padre e i miei nonni si ritrovarono a convertire totalmente il loro indirizzo da pastori ad agricoltori”.
“Da bambino soffrivo di allergie. Ero costretto a stare chiuso in casa, senza potermi avvicinare alle piante e agli animali, le mie più grandi passioni. Invidiavo i miei fratelli che potevano correre all’aria aperta ed imparare il lavoro nei campi. Fortunatamente, con la crescita, la mia salute migliorò e anch'io potei unirmi a loro”.
“Dopo il diploma di Perito Agrario, sentivo l'esigenza di aprirmi a nuove esperienze. Decisi di trasferirmi in Veneto e in Friuli, occupandomi principalmente del recupero di oliveti in semi abbandono e di potatura degli ulivi. Un’esperienza durata circa 15 anni, che considero molto importante per la mia formazione”.
“La conversione della nostra azienda al biologico risale al 1998, ma inizialmente non è stato facile trovare sbocchi adeguati alla nostra produzione. Tutto è cambiato quando, grazie alla collaborazione con NaturaSì, siamo diventati parte attiva di un ecosistema che ci dà la possibilità di esporre i nostri progetti agricoli e di riuscire a realizzarli”.
“L’anno scorso siamo stati colpiti da una forte calamità, legata al cambiamento climatico, che ha distrutto gran parte delle coltivazioni. Per ricominciare, è stato fondamentale condividere le difficoltà con i fratelli e affrontarle insieme. Anche NaturaSì ci ha sostenuto attraverso il prestito obbligazionario, un ulteriore stimolo a non fermarci e a programmare la rinascita”.
Se senti di far parte anche tu della “gente che ci crede” e vuoi raccontarci la tua storia, o segnalarci quella di qualcuno che conosci, scrivici a podcast@naturasi.it . Il tuo racconto potrebbe entrare in uno dei prossimi episodi!