“Dopo cinque anni di collaborazione con i servizi sociali, nasce accanto a Terrevive la cooperativa sociale Il Fermento. La cooperativa si occupa di progetti di inclusione per persone svantaggiate. Le nostre attività sono quelle della quotidianità agricola, con una specializzazione per le operazioni in vigna che vengono rigorosamente eseguite a mano, dalla potatura alla vendemmia”.
“Durante le visite alla nostra azienda, parlo sempre di complessità dell’organismo agricolo e di fertilità dei suoli. L’inserimento di persone inviate dai servizi sociali ci ha messo di fronte a nuove complessità umane ed organizzative, ma ha certamente portato anche una nuova fertilità culturale e sociale che oggi anima l’azienda”.
“Quando senti di fare la cosa giusta, trovi sempre molta motivazione nell’andare avanti. Io mi rendo conto che, quando fai le cose giuste, poi ti capitano le cose giuste. Quindi arrivano le persone, le relazioni, i partner giusti per far funzionare un progetto”.
“La fertilità del suolo è generata dalla complessità di un organismo vivente. La fertilità culturale secondo me è generata dalla complessità umana, che comprende anche la persona svantaggiata. Ma, vedi, anche parlare di persona svantaggiata che senso ha? Chi di noi non è svantaggiato in qualcosa?”.
“Ciascuno di noi ha una debolezza e un piccolo svantaggio. Ma la campagna richiede talenti trasversali, che tendono ad azzerare queste differenze, in campagna lo svantaggio scompare. Dal confronto con l’altro impariamo a conoscere noi stessi, nel rapporto con l’altro impariamo a conoscere i nostri talenti ed a scoprire come utilizzarli”.
Se senti di far parte anche tu della “gente che ci crede” e vuoi raccontarci la tua storia, o segnalarci quella di qualcuno che conosci, scrivici a podcast@naturasi.it . Il tuo racconto potrebbe entrare in uno dei prossimi episodi!